Guardare con nuovi occhi: il potere di trovare bellezza nell’ordinario
- giuliadonatipsi
- 23 mar
- Tempo di lettura: 5 min
La ricerca della bellezza nella vita ordinaria: perché la nostra mente è attratta da ciò che "stupisce" e come allenarsi a trovare valore nella routine
Un uomo sale su un treno affollato, la testa china sul telefono. Fuori, la pioggia scivola sui vetri, trasformando le luci della città in macchie sfocate e colorate. Se alzasse lo sguardo, forse noterebbe la bellezza in quella scena, simile a un dipinto. Un bambino nel parco si ferma improvvisamente a osservare una fila di formiche che trasportano briciole: per lui è un evento straordinario. Un’anziana donna, ogni mattina, si prende il tempo di sistemare con cura i fiori sul davanzale, trovando in quel gesto una forma di ordine e armonia.
Queste scene appartengono alla nostra quotidianità e spesso passano inosservate. Eppure, la capacità di vedere la bellezza nei dettagli ordinari non è solo una questione di sensibilità artistica, ma un’abilità che possiamo coltivare e che influisce profondamente sul nostro benessere.
La mente umana e l’attrazione per il nuovo
La nostra tendenza a essere attratti da ciò che stupisce ha radici profonde. Il cervello umano è programmato per notare i cambiamenti e privilegiare la novità, un meccanismo evolutivo che ha garantito la sopravvivenza della nostra specie. L’attenzione verso ciò che è inaspettato ha permesso ai nostri antenati di individuare rapidamente possibili minacce o opportunità nell’ambiente circostante. Questa predisposizione biologica è evidente fin dall’infanzia: i bambini mostrano un’elevata sensibilità alla novità, preferendo esplorare oggetti e situazioni sconosciute rispetto a quelli già familiari (Kidd, Piantadosi & Aslin, 2012). Anche in età adulta, la ricerca dimostra che gli eventi insoliti o inaspettati vengono ricordati con maggiore facilità rispetto a quelli ordinari, poiché attivano maggiormente il sistema limbico e le aree coinvolte nella memoria episodica (Fenker et al., 2008).
Questo fenomeno, noto come novelty effect, è stato ampiamente studiato nell'ambito delle neuroscienze cognitive e si basa sull’attivazione di circuiti dopaminergici, in particolare dell’ippocampo e della corteccia prefrontale (Ranganath & Rainer, 2003). Quando incontriamo uno stimolo nuovo, il cervello rilascia dopamina, un neurotrasmettitore associato alla motivazione e al piacere, rinforzando la nostra curiosità e il desiderio di esplorare (Bunzeck & Düzel, 2006).
L’importanza della stabilità nella costruzione del senso
Il bisogno di novità è in costante tensione con un altro principio fondamentale nel nostro funzionamento: la ricerca di stabilità e prevedibilità. Il cervello è una “macchina di predizione” (Clark, 2013) che cerca di ridurre l’incertezza costruendo schemi coerenti della realtà. Quando un’esperienza viene ripetuta più volte, diventa automatizzata e richiede meno risorse cognitive, permettendo di risparmiare energia, ma al tempo stesso riducendo il senso di coinvolgimento e meraviglia. Questo spiega perché tendiamo a dare per scontato ciò che ci circonda: un paesaggio, un volto familiare, un gesto abituale possono perdere il loro impatto emotivo proprio perché diventano parte dello sfondo della nostra esperienza.
Se da un lato il cervello umano è predisposto a privilegiare la novità, dall’altro la capacità di dare significato all’esperienza quotidiana è fondamentale per il benessere psicologico. La psicologia positiva ha evidenziato come la mindfulness—ovvero l’attenzione intenzionale e non giudicante al momento presente—sia associata a un maggiore senso di soddisfazione e a una riduzione dei sintomi ansiosi e depressivi (Kabat-Zinn, 1990; Brown & Ryan, 2003). Diversi studi mostrano che chi sviluppa la capacità di cogliere valore nelle piccole cose e di costruire significati nel quotidiano riporta livelli più alti di benessere soggettivo (Diener et al., 2010).
Tuttavia, la bellezza non risiede solo nell’eccezionale, ma può emergere dalla nostra capacità di costruire significati nel quotidiano. Infatti, il significato non è un dato fisso ma nasce dall’interazione tra la nostra esperienza e il contesto. Ciò significa che possiamo imparare a trovare valore nella routine, ridefinendo il modo in cui la percepiamo e raccontiamo. Lo psicoanalista James Hillman (1999) sosteneva che la poesia della vita non si trova solo nei grandi eventi, ma anche nei dettagli apparentemente insignificanti della quotidianità. Similmente, Marcel Proust nella sua opera À la recherche du temps perdu scriveva che il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi. Anche l’arte ha spesso mostrato come la bellezza possa emergere dall’ordinario. Il pittore Giorgio Morandi ha trasformato oggetti di uso quotidiano, come bottiglie e vasi, in composizioni di straordinaria armonia e silenziosa intensità. Anche il fotografo Luigi Ghirri ha raccontato l'ambiente urbano con uno sguardo poetico, rivelando la magia delle periferie e degli oggetti comuni.
Questo approccio trova un solido fondamento nel modello costruttivista, secondo cui il significato non è una realtà oggettiva, ma un processo in continuo divenire, plasmato dall’interazione tra esperienza personale e contesto relazionale. Se il nostro racconto interiore si orienta esclusivamente verso la ricerca dell’eccezionalità, la routine rischia di essere percepita come priva di valore; al contrario, se impariamo a costruire significati nella ripetizione e nella stabilità, possiamo trasformare la nostra percezione della vita quotidiana.
Studi sulla gratitudine e sulle pratiche riflessive suggeriscono che allenarsi a riconoscere il valore del presente—attraverso pratiche come il journaling o la narrazione autobiografica—può favorire un senso di pienezza e coerenza esistenziale (Emmons & McCullough, 2003). In questa prospettiva, l’attenzione consapevole al momento non è solo un’abilità, ma una forma di costruzione attiva del proprio mondo, che permette di dare significato anche agli aspetti più ordinari della vita.

Come allenare la mente a trovare bellezza nella routine
1. Cambiare prospettiva sul quotidiano
Spesso non è la routine a essere priva di valore, ma il modo in cui la guardiamo. Riconoscere che anche gli aspetti ripetitivi della vita hanno una loro estetica e significato è un primo passo. Merleau-Ponty (1945) suggeriva che la percezione è un atto attivo: modificare il nostro sguardo può trasformare il modo in cui viviamo la nostra realtà.
2. Allenarsi alla consapevolezza sensoriale
La capacità di vivere appieno il momento presente, in maniera non giudicante, aiuta a sviluppare un’attenzione consapevole verso i dettagli della quotidianità. Notare la luce del mattino sulla finestra, il suono dell’acqua che scorre o la consistenza del cibo che mangiamo sono modi per riscoprire il valore del presente (Kabat-Zinn, 1990).
3. Trovare ritualità nel quotidiano
I rituali non sono solo pratiche religiose o cerimonie formali, ma possono diventare strumenti per attribuire significato alle azioni ripetute. Preparare il caffè al mattino con attenzione, scrivere un pensiero alla fine della giornata o fare una passeggiata nello stesso luogo possono trasformare gesti abituali in momenti di senso.
4. Raccontare la propria routine con nuove parole
Spesso la nostra insoddisfazione nasce dal modo in cui raccontiamo la nostra vita. Se descriviamo la giornata come "sempre uguale", ci precludiamo la possibilità di notare le sfumature. Proviamo a raccontare la nostra quotidianità in modo diverso: cosa ha reso oggi unico? Quali dettagli non avevo mai notato prima?
5. Condividere e co-costruire significati
Non bisogna dimenticare il ruolo delle relazioni nella costruzione dell’esperienza. Condividere la nostra quotidianità con gli altri, ascoltare il loro punto di vista e costruire insieme nuovi significati può aiutarci a dare valore a ciò che prima sembrava banale (Gergen, 1994).
Per concludere, il desiderio di straordinarietà è naturale, ma non deve impedirci di trovare significato e bellezza nella routine. Allenare la mente a cogliere il valore nell’ordinario non significa negare l’importanza della novità, ma sviluppare un equilibrio tra esplorazione e continuità. La capacità di costruire significati nel presente ci permette di trasformare la percezione della nostra esperienza quotidiana, rendendola più significativa, anche nei momenti apparentemente ordinari. Imparare a vedere la quotidianità con occhi diversi può trasformare la nostra esperienza, permettendoci di costruire una vita ricca di valore. Così come un fotografo può trovare una composizione perfetta in una scena urbana quotidiana, anche noi possiamo imparare a cogliere la poesia nel semplice scorrere della vita.
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